Pollicino lasciava briciole sul proprio cammino per riuscire a tornare a casa.
Al contrario alcune volte cammini e lasci dietro di te briciole che
speri possano permettere a qualcuno di ritrovare te…un giorno.
Incrociare di nuovo il tuo sentiero senza perdere tutto ciò che con tanta pazienza si è cercato di creare.
A volte vorresti che quele briciole fossero abbastanza visibili, grandi o luminose come fari nel buio.
Altre volte invece cadi nella realtà, e ti accorgi che forse quelle stesse briciole non bastano più.
Da laggiù nessuno riesce a vederle, forse la pioggia le ha sciolte o erano così fragili da essere facilmente calpestabili.
..granelli piccoli….quasi invisibili.
Credevi di essere riuscito a lasciar dietro i tuoi passi, non briciole,ma interi pezzi di pane indispensabili.
Così visibili da poterti trovare ..
..così buoni da conservare intatto il loro caldo e perfetto sapore.
Ma,
dov ‘è quella mano che ti aspettavi fosse pronta a raccogliere quei pezzettini sul sentiero?
Essi restano lì, fermi, immobili su quella strada.
Legati a te mentre tu attendi, attendi, attendi..
e spii oltre l’orizzonte cercando un appiglio oltre i ricordi ma continuando sempre e comunque ad andare avanti.
Tutto trovi, tutto cerchi.
Nessuno ti trova, nessuno corre a cercarti.
Nessun rumore di passi vicino il sordo orizzonte.
Ma la soluzione è credere che l’importante non è ciò lasci dietro…
Le briciole migliori sono quelle che restano fisse nell’anima e che
permettono di raggiungerti grazie al loro inconfondibile gusto.
Così colui che pensavi fosse rimasto immobile davanti all’avanzare
del tuo camino, in realtà continua silenziosamente a seguirti.
Senza far rumore.
Semplicemente, alcune volte, al posto di avanzare spezzettando briciole quà e là, fermati e guarda in alto.
Se ci trovi una nuvola , pensa che magari chi ti aspettavi ti
corresse dietro, in realtà, è sempre rimasto sopra di te a guardarti.
Un giorno la pioggia, da quella nuvola, verra giù.
Nessun commento:
Posta un commento